Il Plastico di Vallecupa

Aprile 2, 2018 | Posted in Commenti disabilitati su Il Plastico di Vallecupa

Vallecupa è una contrada dell’Italia centrale appenninica, incastonata in un territorio orograficamente difficile, con pochi centri abitati disseminati lungo un territorio relativamente ampio.

Come spesso è accaduto per le località “minori” del nostro Paese, l’avvento della ferrovia è stato decisivo per permettere l’uscita di questi luoghi da un secolare isolamento, facendoli divenire la sede di fiorenti attività artigianali, oltre che una frequentata meta turistica.

La Ferrovia di Valle Cupa (FVC), a semplice binario e trazione termica, si stacca dalla direttrice principale nella stazione di Mensola Bassa, il più importante capoluogo della zona, posto allo sbocco della valle.

L’impianto FVC di Mensola Bassa è dotato di due binari per arrivi e partenze dei treni passeggeri, nonché di un binario di servizio per l’inversione di marcia delle locomotive. Questo binario termina in un tronchino riservato alla sosta delle  automotrici reversibili.

La parte dell’impianto riservata al servizio merci comprende due tronchini sui quali vengono posizionati i convogli in partenza ed altri due sui quali un “Paperino” (ex FS 214) provvede a ricoverare, con una complessa manovra, i carri in arrivo dalla valle.

Partendo da Mensola Bassa, il nostro treno aggira i “tronchini di arrivo” e scompare alla vista, passando dietro i rilievi montuosi, per poi riapparire in uscita da un tunnel a doppio binario. Qui la linea principale viene affiancata da una diramazione proveniente dalla stazione nascosta di Lungasse di Sotto. Il raccordo confluisce in piena linea nei pressi dell’ingresso del “tunnel di Vallecupa”, sul cui portale è scolpita la data di realizzazione (…) ed il motto “Labor Omnia Vincit”, a testimonianza e ricordo del duro lavoro delle maestranze occupate nella costruzione della linea.

L’abitato di Vallecupa

Un casello posizionato presso lo scambio alloggia i manovratori addetti al movimento dei convogli da e per il deposito, presso il quale è parcheggiato il materiale momentaneamente “fuori servizio”.

Oltrepassata la galleria, la linea raggiunge la piccola stazione di testa di Vallecupa. L’abitato sorge in posizione sopraelevata rispetto alla stazione, ed è raggiungibile direttamente a piedi con una lunga scalinata che sbocca scenograficamente nella piazza del paese.

Vallecupa era una volta il principale centro della zona; nel tempo, grazie al prolungamento della ferrovia, altre località si sono sviluppate sino a raggiungere dimensioni e importanza maggiori. Poiché Vallecupa si trova in un punto della valle piuttosto angusto, per la prosecuzione della linea oltre l’abitato si è reso necessario realizzare un deviatoio in tunnel, che permette ai convogli “diretti” verso l’alta valle di bypassare la stazione. I treni in partenza da Vallecupa e diretti verso l’alta valle sono pertanto costretti ad una delicata manovra che prevede l’inversione di marcia una volta raggiunta la piena linea.

Superata Vallecupa, il tracciato prende quota seguendo un andamento molto tortuoso, solo per pochi tratti allo scoperto.

Santuario di San Tommaso

Dopo aver cambiato più volte direzione, il nostro treno raggiunge la località di San Tommaso al Monte,  conosciuta per la presenza dell’omonimo santuario, risalente al XIII° secolo. Grazie ai recenti lavori di restauro, che hanno riportato il complesso monastico al suo iniziale splendore, il santuario è divenuto meta di pellegrinaggio e sono molti i turisti che utilizzano il treno per raggiungerlo poi con una breve passeggiata.

La stazione di San Tommaso al Monte è di semplice incrocio, ma dispone di un piccolo scalo merci e di un raccordo con una segheria, ove viene lavorato il legname ricavato dai boschi del circondario.

La segheria

Oltre San Tommaso, la linea compie un largo giro, alto sulla valle, fino ad impegnare un imponente viadotto ad archi in muratura, il principale manufatto della linea. Il santuario di San Tommaso si scorge sulla destra in basso: sul sagrato i frati passeggiano e conversano placidamente, in un idilliaco paesaggio.

Ancora una galleria ed il percorso ritorna ancora una volta su se stesso, superando un ponte in ferro, diretto verso l’alta valle. In basso si scorgono ancora le ultime case di Vallecupa ed in lontananza il santuario, poi la linea entra in trincea e sbuca sull’altipiano di Lungasse di Sopra, nostra meta finale. Il treno transita a fianco del piccolo deposito locomotive, già quasi a passo d’uomo, impegna gli scambi di ingresso, supera la deviazione per il raccordo industriale  e finalmente si arresta davanti al modesto fabbricato viaggiatori: siamo al capolinea; scendiamo e prendiamo alloggio alla Locanda Al Binario, di fronte alla stazione, dove ci possiamo rifocillare delle fatiche del viaggio.

Il collegamento tra i due capolinea di Mensola Bassa e Lungasse di Sopra è assicurato da convogli a materiale ordinario (Centoporte e Corbellini, sia in livrea castano-isabella che in grigio ardesia) che si incrociano a San Tommaso. I mezzi in servizio sono una D341, una D342 e (licenza ferroviaria…) una E424. Il servizio da e per Vallecupa è invece svolto da automotrici: una coppia di ALn 556 ed una Aln 668 isolata in livrea giallo marte e verde lichene.

La Aln 668 a San Tommaso al Monte

La D342 a Lungasse di Sopra

 

 

 

 

 

 

Il servizio merci è abbastanza articolato, anche se si svolge ormai tra i soli capolinea. Oltre ai convogli misti, viaggiano  alcuni treni completi con carico di cisterne, derrate o vino.

A Lungasse, i convogli merci giungono sul terzo binario; la macchina sgancia i carri, che vengono presi in consegna dalla D236 di stanza nell’impianto, portati nel raccordo industriali, scaricati/caricati e posizionati sul quarto binario, pronti per la partenza. Nel frattempo, le macchine vengono ricoverate nel deposito locomotive, dove vengono accudite e rifornite di gasolio o carbone/acqua. Il servizio merci è espletato da una GR743 “Franco-Crosti”, da un D343 e (altra licenza ferroviaria…) una E645.

Il plastico di Vallecupa

 

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