IL CASELLO DI TOLINE DI PISOGNE PRIMA PARTE

(Cliccate sulle immagini per ingrandirle)

INTRODUZIONE

 

Con questo articolo vorrei descrivere la costruzione del mio modulo CFB tramite le fotografie che ho scattato durante le diverse fasi di lavoro.

I moduli CFB, come meglio descritto nel nostro sito, sono moduli a norma Fremo riproducenti tratti reali della linea ferroviaria Brescia-Iseo-Edolo.

Il soggetto che ho scelto per il mio modulo è un tratto di linea presso Toline di Pisogne, nel quale è presente un casello ora dimesso e concesso in uso al Gruppo Sub Vallecamonica, che lo ha ristrutturato.

Le due foto seguenti mostrano il tratto reale ed il modulo pressoché finito.

 

Di seguito proverò a spiegare con l’aiuto delle fotografie la metodologia e le tecniche utilizzate per la costruzione, in modo che la mia esperienza possa essere di aiuto a chi ne avesse bisogno.

 

LA STRUTTURA

La foto 01 mostra la struttura del modulo.

Si tratta del modulo CFB standard (vedi articolo nel sito CFB) al quale sono state però apportate alcune modifiche. Il tratto frontale è infatti ribassato ed allargato mediante una tavola orizzontale che sborda rispetto alla sagoma del modulo, dato che volevo rappresentare anche il lago che si trova a quota bassa rispetto alla ferrovia.

La seconda modifica riguarda la “striscia” orizzontale che ospiterà i binari, che presenta un allargamento dove sorgerà il casello con le sue terrazze a destra e a sinistra.

Il sostegno trasversale del modulo è sagomato in modo da ospitare le strutture orizzontali ora viste.

Ovviamente i due fori frontali in alto del modulo non potranno essere utilizzati perché si trovano in corrispondenza della strada.

Nella foto 02 si vedono i piedini utilizzati per il fissaggio del muro di sostegno a lago.

Su di essi viene piegato ed incollato (foto 03) il compensato da 4mm pretagliato a misura, utilizzando dei morsetti per il suo bloccaggio.

 Nella foto 04 è stato posato il piano della strada che farà anche da base per i muri di sostegno della scarpata ferroviaria e per i muri di sostegno del casello.

Il piano (di compensato 4mm) poggia verso il muro frontale sui piedini utilizzati per la piegatura del muro, sulle spalle del modulo a dei sostegni orizzontali (che si vedono in foto 03), ed al centro sul rinforzo verticale del modulo che è opportunamente sagomato.

E’ stata disposta inoltre la rampa pedonale di accesso alla terrazza, costituita da una tavola verticale sagomata.

La foto 05 mostra l’avanzamento lavori, con i muri a monte della strada messi in posto nello stesso modo già visto per il muro a lago.

Sono stati posizionati anche alcuni altri elementi delle terrazze, che si trovano a quota diversa l’una dall’altra.

Dietro ai muri di sostegno è stato posizionato il “polistirolo” del tipo a grana fine e gli è stata data una prima forma.

Inoltre è stata posata la striscia di gomma che farà da base fono-assorbente per i binari.

 Il polistirolo è stato poi modellato nella forma finale e (foto 06) è stato ricoperto da carta igienica imbevuta di acqua e vinavil in più strati, in modo da assumere la forma del terreno naturale.

La foto mostra anche i sostegni dei grandi muri di sostegno a monte della ferrovia, avvitati direttamente sulla tavola che forma la pista dei binari.

 Nella foto 07 è stato posizionato il muro di sostegno a monte della ferrovia, costituito da 3 strisce di compensato incollate sfalsate sui sostegni visti prima.

Inoltre sono stati posizionati i sostegni per il fondo della montagna e le due spalle laterali in compensato.

Nella foto 08 si vede il fondo della montagna messo in opera.

All’interno della struttura così creata è stato quindi messo il polistirolo (foto 09), che è stato poi sagomato e ricoperto di carta come visto in precedenza.

  

 

 

L’EDIFICIO DEL CASELLO

L’edificio del casello è stato realizzato in compensato e cartone. La foto 10 mostra la tavola di compensato sulla quale sono disegnate le varie pareti del fabbricato.

Con il seghetto sono poi state tagliate tutte le parti (foto 11).

I vani delle finestre e delle porte non sono state tagliate con il traforo ma sono state “battute” con l’attrezzo che viene illustrato nella foto 12, ricavato da un coltello la cui lama è stata tagliata e molata a formare un piccolo scalpello di spessore sottile.

Lo scalpellino viene posizionato sulla linea da tagliare e viene battuto 2 o 3 volte con un martellino provocando il taglio netto del compensato per un tratto di lunghezza pari al tagliante della lama. Si procede così per tutto il perimetro della finestra.

L’edificio viene poi assemblato con colla vinavil aiutandosi con nastro di carta da pittore (foto 13)

e finalmente posizionato sul modulo (foto 14).

In legno ed in cartone si realizzano i dettagli del fabbricato e delle scalette e delle rampe di accesso al casello.

La foto 15 mostra la struttura di base del modulo pressoché terminata, prima della successiva fase di stuccatura.

 

 

SECONDA PARTE